"In un vicolo di ciottoli nei pressi di Piazza del Popolo, una finestra a strisce mostra le teste di porcellana, le membra e i corpi di bambole da tempo perduti e in completa rovina".

Conosciuto dai romani come "un'ospedale delle bambole" o un ospedale per bambole. Qui, Federico Squatrito e sua madre Gelsomina riportano alla salute bambole indolori e altri oggetti in porcellana.

L'area di lavoro minuscola è di circa 50 piedi quadrati e pungente è l'odore di colla e solventi, i "farmaci" Squatrito distribuisce ai suoi pazienti di porcellana. Le pareti e i banconi sono ricoperti da parti di giocattoli rotti e figurine, insieme a piatti antichi, vasi e qualsiasi numero di oggetti misteriosi che aspettano Squatrito per dare loro una nuova vita.